PIANTE E BALCONI: CAUSA DI LITI CONDOMINIALI

Siamo ormai in un’era in cui il lavoro e la società ci impongono ritmi frenetici e stressanti, portando il nostro limite di sopportazione ad abbassarsi più del previsto.

Di ritorno a casa, dopo una stressante e impegnativa giornata lavorativa, si vorrebbe godere di tranquillità e rilassarsi in casa propria, è dunque molto importante abitare in un quartiere, ma soprattutto in un condominio, tranquillo e calmo.

Il Codacons (Coordinamento delle associazioni per la difesa dell’ambiente e dei diritti degli utenti e dei consumatori) ha stilato nel 2018 una lista delle cause più frequenti, motivi di litigio in condominio, tra queste: odori fastidiosi, rumori molesti, animali domestici, errato utilizzo delle aree condominiali comuni, problemi connessi ai cortili o ai giardini condominiali, vertenze con l’amministratore di condominio.

 

Quella di cui vogliamo parlarvi riguarda i problemi relativi a piante e balconi, posti al settimo posto come causa principale di liti condominiali.

Spesso può capitare di uscire fuori al balcone di casa e di trovare gocce di acqua mista a terriccio dovute all’innaffiatura eccessiva delle fioriere o foglie, o peggio un vaso con pianta, provenienti dal piano di sopra; batuffoli di polvere, molliche o residui di cibi caduti in seguito allo sgrullo di tovaglie o tappeti.

Ma andiamo con ordine e iniziamo col dire che ogni condomino è libero di abbellire il proprio spazio esterno con vasi, piante e fioriere, ma solo dopo aver verificato l’eventuale esistenza di divieti o limiti nel regolamento di condominio o nel regolamento comunale. Inoltre deve fare in modo di ancorarle in modo tale che raffiche di vento o agenti atmosferici non le facciano cadere, poiché eventuali cadute obbligherebbero il proprietario a risarcire tutti i danni procurati a cose o a persone.

Attenzione anche a quando si innaffiano le piante e a non far cadere acqua e terriccio sul balcone del piano di sotto, poiché se tale azione supera la soglia della normale tollerabilità, il danneggiato può chiedere al giudice l’inibitoria di tale comportamento, oltre al risarcimento del danno.

Anche per quanto riguarda lo sgrullo di tovaglie o tappeti si fa riferimento al regolamento di condominio. Nell’ ipotesi in cui il regolamento condominiale preveda esplicitamente un orario prefissato per tale attività, le stesse risultano legittime e non possono essere vietate e/o contestate dal singolo condomino. Ad esempio, potrebbe essere consentito sbattere tappeti e tovaglie in condominio in alcune ore del giorno e se l’operazione non viene effettuata dalle finestre o dai balconi che affacciano sulla verticale del portone d’ingresso.

D’altro canto, però, il regolamento può essere scavalcato da sentenze di tribunale. Laddove ci sia la “caduta” di oggetti pericolosi, la norma prevede l’arresto fino a un mese o l’ammenda fino a € 206 per chiunque getti o versi, in un luogo pubblico o privato, ma di comune uso, oggetti (mozziconi di sigaretta, candeggina o sostanze corrosive, rifiuti) atti a offendere, imbrattare o molestare persone.

Attenzione, dunque, a come e quando svolgere lo sbattimento di tovaglie, lenzuola e tappeti, se sono presenti indumenti stesi al piano di sotto, se ci sono resti di cibo o oggetti malauguratamente non previsti e finiti a loro interno.