COME REGISTRARE CONTRATTI DI LOCAZIONE, ANNO 2019: PROCEDURA, COSTI E SCADENZE

Quando è obbligatoria la registrazione all’Agenzia delle Entrate di un contratto di affitto? Quali sono i costi e le scadenze da rispettare?

 

Con la stipula di un contratto di locazione bisogna ricordarsi di adempire a precisi doveri, come la registrazione del contratto all’Agenzia delle Entrate e il pagamento dell’imposta di anno in anno.

Se la durata del contratto non supera i 30 giorni complessivi non è dovuta alcuna registrazione.

Per un contratto di affitto superiore ai 30 giorni è necessaria la sua registrazione entro 30 giorni dalla data più antecedente tra la firma del contratto e inizio della locazione.

 

La registrazione di un contratto di locazione può essere eseguita online o per via cartacea dal proprietario dell’immobile, dall’inquilino o da una società intermediaria (Caf, commercialisti), tramite il seguente iter:

  1. Compilando e presentando il modello RLI 2019
  2. Pagando e presentando l’Imposta di bollo da 16 euro ogni 100 righe del contratto
  3. Allegando copia del contratto
  4. Presentando la ricevuta di pagamento dell’imposta di registro, pagabile con il modello F24 Elementi identificativi, utilizzando il codice tributo 1501, presso un’agente della riscossione, banca o posta, se il contratto di affitto non prevede la cedolare secca.

 

I contratti di locazione pluriennale prevedono il pagamento dell’imposta di registro di anno in anno, fino alla scadenza.

Il regime della cedolare secca non prevede alcun pagamento né di imposta di registro, né di marche da bollo, ma solo la compilazione del modello RLI 2019.

Ad esempio un contratto di locazione di immobile ad uso abitativo, con canone annuo di 8.200 euro e decorrenza 01/01/2019. L’imposta di registro annuale, pari a € 164,00 (2% del canone), è versata alla registrazione del contratto e per adempimenti successivi entro le scadenze del 31/01/2020, 31/01/2021, 31/01/2022 e così via.

 

Chi paga la tassa sulla registrazione del contratto di affitto?

 

Spesso tra proprietario dell’immobile e inquilino ci si ritrova a discutere su chi dovrebbe pagare la tassa sulla registrazione del contratto di affitto.

Per buona prassi, la somma pari al 2% del canone annuo dovrebbe essere divisa al 50% tra le parti, poiché il contratto tutela, davanti al giudice, sia l’affittuario che il proprietario.

Tuttavia la legge consente di raggiungere un accordo diverso: il proprietario può farsi carico integralmente delle spese di registrazione del contratto di affitto. Viceversa, il proprietario non può rifiutarsi di pagare le tasse di registro e di imporle all’inquilino.

 

Attenzione! La registrazione del contratto d’affitto va fatta dal proprietario. In caso di mancata registrazione del contratto di locazione, il contratto è nullo, anche se compilato e firmato da tutte le parti, non ha alcuna valenza dinanzi alla legge.

Quindi, cari proprietari, se il vostro inquilino non vi pagherà l’affitto e non avrete registrato il contratto, davanti al giudice sarà difficile ottenere qualche pagamento dall’inquilino.

Per ulteriori informazioni si rimanda al sito dell’Agenzia delle Entrate:

https://www.agenziaentrate.gov.it/wps/content/Nsilib/Nsi/Cittadini/Fabbricati+e+terreni/Registrazione+contratti/